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Visualizzazione dei post da dicembre, 2018

CARTESIO - DOMANDE SUL SUO PENSIERO

Dal dubbio metodico all'intuizione del cogito . Esiste una certezza indubitabile su cui fondare la conoscenza? Questa domanda, a cui Cartesio risponde affermativamente, è alla base di tutta la sua ricerca, che ha come obbiettivo proprio la riedificazione dal sapere a partire da un fondamento solido e sicuro. A questo scopo, fin dalle prime opere, il filosofo si interroga sul procedimento della conoscenza, rilevando che molto spesso gli uomini incorro in errori e fraintendimenti per la mancanza di un metodo rigoroso  ed efficace che gli guidi nella ricerca della verità. Per questo motivo elabora alcune regole che devono orientare l'indagine scientifica: la prima regola è la regola dell'evidenza, che prescrive di accogliere come vero soltanto ciò che è evidentemente tale; la seconda regola è quella della analisi , che prescrive di dividere ogni problema nelle sue parti elementari; la terza regola è la r egola della sintesi , che prescrive di procedere nella conoscenza con

IL PENSIERO

Se prendiamo un vocabolario, la definizione di pensiero che troviamo è: attività della mente. E la definizione di mente, sempre nel vocabolario, è: luogo della coscienza dell’individuo . Nella realtà fisica il pensiero viene invece descritto come connessioni tra cellule nervose, le sinapsi. Ma nessuno sa come queste connessioni si trasformano in pensiero. In definitiva il pensiero è ritenuto e trattato come un qualcosa di astratto. Così lo tratta la psicologia e la filosofia. Ma esiste una correlazione fisica, anche se si tratta di fisica subatomica, che ci permette di inquadrare chiaramente il pensiero, i suoi meccanismi ed i suoi stati. Queste spiegazioni di cui ora parleremo vengono dalle esperienze yogiche e meditative anche se cercheremo di parlarne con un linguaggio moderno. Il pensiero è energia. Non può essere altro. Ed è chiaro che si tratta di energia quantica od ancora più sottile e che le onde cerebrali sono solo la parte di emissioni che sono a

TRANSCENDENCE - TRAMA

Il dottor Will Caster, il più importante ricercatore nel campo dell'intelligenza artificiale che lavora per creare la singolarità tecnologica, una macchina che combini l'intelligenza collettiva di tutto quello che è conosciuto con l'intera gamma delle emozioni umane, viene assassinato da terroristi anti-tecnologici. La moglie Evelyn ne carica il cervello in un computer, in modo che Will possa in qualche modo rivivere, con la collaborazione del suo amico e collega Max Waters che, però, mostra da subito dei dubbi sul procedimento e sulla opportunità di collegarlo a internet. Eventualità che si concretizza quando il gruppo di terroristi, di cui fa parte la ragazza di nome Bree, individua il loro nascondiglio: nel tentativo di salvare Will, Evelyn lo connette alla rete permettendogli di comunicare e portare avanti le sue ricerche grazie alla connessione con ogni computer della Terra. Evelyn, guidata da "La Macchina" (così viene indicata la coscienza cibernetica di

GLI ANIMALI PENSANO?

Un domanda abbastanza insolita, leggermente scontata ma con nessuna risposta non completamente  provata è la seguente: gli animali sono in gradi di pensare, come gli esseri umani? Giocano, amano e pensano! A volte sappiamo cosa e altre volte no… Gli scienziati hanno dimostrato che, come gli uomini, anche le scimmie, i cani, i delfini e persino le api provano emozioni e a loro modo ragionano. Un articolo uscito su Time nel 2010 racconta la storia di Koko, un gorilla di 29 anni che con moltissimi segni è in grado di comunicare ed esprimere concetti elaborati sin dalla nascita, e di altri animali: la scienza ci dice che sono in grado di pensare e di provare emozioni, gioie e dolori. Fin dall’antichità, i filosofi sostenevano che le maggiori capacità mentali – il pensiero e la parola – sono il grande divario che separa gli esseri umani dalle altre specie.  Renè Descartes, scienziato e filosofo del 1600, pensava agli animali come degli automi dominati dagli istinti naturali e senza un min