Passa ai contenuti principali

IL PENSIERO

Se prendiamo un vocabolario, la definizione di pensiero che troviamo è: attività della mente.

E la definizione di mente, sempre nel vocabolario, è: luogo della coscienza dell’individuo.

Nella realtà fisica il pensiero viene invece descritto come connessioni tra cellule nervose, le sinapsi. Ma nessuno sa come queste connessioni si trasformano in pensiero.

In definitiva il pensiero è ritenuto e trattato come un qualcosa di astratto. Così lo tratta la psicologia e la filosofia. Ma esiste una correlazione fisica, anche se si tratta di fisica subatomica, che ci permette di inquadrare chiaramente il pensiero, i suoi meccanismi ed i suoi stati. Queste spiegazioni di cui ora parleremo vengono dalle esperienze yogiche e meditative anche se cercheremo di parlarne con un linguaggio moderno.

Il pensiero è energia.

Non può essere altro. Ed è chiaro che si tratta di energia quantica od ancora più sottile e che le onde cerebrali sono solo la parte di emissioni che sono attualmente rilevabili.

Si sa che parlando di energia possiamo parlare indifferentemente di flussi di particelle o di onde elettromagnetiche per la famosa equivalenza E=mc² e noi ci limiteremo per un po’ a trattare il pensiero come flusso di particelle piccolissime.

La teoria delle stringhe ipotizza che la materia, l’energia e in alcuni casi lo spazio e il tempo siano manifestazioni di entità fisiche piccolissime, chiamate appunto stringhe e che possono avere una o più dimensioni.
Questo è anche il nostro postulato: esiste una uniformità e continuità della energia-materia che si sviluppa attraverso diversi livelli di “piccolezza” o “sottigliezza”. È questo che unisce il mondo fisico con il pensiero ed i fenomeni cosiddetti “paranormali”. Ed è questo quel che la fisica quantistica è alle porte dal dimostrare.

Il pensiero è un flusso di energia (o particelle) che si sposta continuamente.

L’attenzione è il capofila cioè il punto di coscienza che guida il flusso del pensiero. Questo flusso è un percorso con varie stazioni che possiamo chiamare immagini, anche se si tratta di parole o astrazioni.

A questo punto ci si deve chiedere dove avvengono questi spostamenti.

La risposta più ovvia è che il pensiero si sposta nella testa e questo spiegherebbe anche l’esistenza delle sinapsi. Ma comprendendo che le particelle subatomiche sono così piccole e veloci e praticamente senza barriere, che confinarle all’interno di un’area così circoscritta come il cranio è veramente limitativo, si dovrebbe estendere la zona di azione del pensiero perlomeno a tutto il corpo. La zona di spostamento del pensiero possiamo chiamarla mente e possiamo quindi affermare che:

La mente risiede normalmente vicino e dentro al corpo.

Dire che la mente è anche fuori dal corpo può sembrare un po’ azzardato, ma per il momento prendiamolo così e consideriamo che sono tantissimi i pensieri che vengono riferiti al corpo o all’idea che abbiamo di noi stessi.

Quando questi pensieri riferiti al corpo diventano un corpo unico che ci distingue dagli altri creando una “separazione” allora si parla di Ego.

Ego e personalità sono concetti importanti e ne tratteremo ampiamente più avanti. Ridefiniremo anche cosa è e dove può trovarsi la coscienza.

Concentriamoci adesso, però, su come funzionano, nella pratica, i processi mentali più comuni. Questa è la base esperienziale da cui si comprenderà il resto.

Commenti

Post popolari in questo blog

TRANSCENDENCE - TRAMA

Il dottor Will Caster, il più importante ricercatore nel campo dell'intelligenza artificiale che lavora per creare la singolarità tecnologica, una macchina che combini l'intelligenza collettiva di tutto quello che è conosciuto con l'intera gamma delle emozioni umane, viene assassinato da terroristi anti-tecnologici. La moglie Evelyn ne carica il cervello in un computer, in modo che Will possa in qualche modo rivivere, con la collaborazione del suo amico e collega Max Waters che, però, mostra da subito dei dubbi sul procedimento e sulla opportunità di collegarlo a internet. Eventualità che si concretizza quando il gruppo di terroristi, di cui fa parte la ragazza di nome Bree, individua il loro nascondiglio: nel tentativo di salvare Will, Evelyn lo connette alla rete permettendogli di comunicare e portare avanti le sue ricerche grazie alla connessione con ogni computer della Terra. Evelyn, guidata da "La Macchina" (così viene indicata la coscienza cibernetica di

CARTESIO - DOMANDE SUL SUO PENSIERO

Dal dubbio metodico all'intuizione del cogito . Esiste una certezza indubitabile su cui fondare la conoscenza? Questa domanda, a cui Cartesio risponde affermativamente, è alla base di tutta la sua ricerca, che ha come obbiettivo proprio la riedificazione dal sapere a partire da un fondamento solido e sicuro. A questo scopo, fin dalle prime opere, il filosofo si interroga sul procedimento della conoscenza, rilevando che molto spesso gli uomini incorro in errori e fraintendimenti per la mancanza di un metodo rigoroso  ed efficace che gli guidi nella ricerca della verità. Per questo motivo elabora alcune regole che devono orientare l'indagine scientifica: la prima regola è la regola dell'evidenza, che prescrive di accogliere come vero soltanto ciò che è evidentemente tale; la seconda regola è quella della analisi , che prescrive di dividere ogni problema nelle sue parti elementari; la terza regola è la r egola della sintesi , che prescrive di procedere nella conoscenza con

IMMANUEL KANT

Immanuel Kant nasce a Königsberg il 22 aprile 1724 e ci muore il 12 febbraio 1804, filosofo tedesco, è stato uno dei più importanti esponenti dell'illuminismo tedesco e anticipatore degli elementi fondamentali della filosofia idealistica e della modernità. È autore di una vera e propria rivoluzione filosofia dove essa assume i caratteri di una ricerca critica sulle condizioni del conoscere. La filosofia di Kant è definita criticismo, dal greco "krino" → "io giudico", perchè si propone di definire le possibilità, i limiti e le validità delle nostre conoscenze ha quindi valore antidogmatico e riflessivo. Egli ritiene che l'uomo può avere delle conoscenze certe e universali solo da parte della scienza (matematica, fisica), mentre dalla metafisica non può che avere delle discussioni. Dalle sue riflessioni si pone determinate domande come: che cosa posso sapere? Che cosa devo fare? Che cosa mi è lecito sperare? A tali domande Kant dedica tutta la sua vita ri