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IMMANUEL KANT

Immanuel Kant nasce a Königsberg il 22 aprile 1724 e ci muore il 12 febbraio 1804, filosofo tedesco, è stato uno dei più importanti esponenti dell'illuminismo tedesco e anticipatore degli elementi fondamentali della filosofia idealistica e della modernità. È autore di una vera e propria rivoluzione filosofia dove essa assume i caratteri di una ricerca critica sulle condizioni del conoscere. La filosofia di Kant è definita criticismo, dal greco "krino" → "io giudico", perchè si propone di definire le possibilità, i limiti e le validità delle nostre conoscenze ha quindi valore antidogmatico e riflessivo. Egli ritiene che l'uomo può avere delle conoscenze certe e universali solo da parte della scienza (matematica, fisica), mentre dalla metafisica non può che avere delle discussioni. Dalle sue riflessioni si pone determinate domande come: che cosa posso sapere? Che cosa devo fare? Che cosa mi è lecito sperare? A tali domande Kant dedica tutta la sua vita ri
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DAVID HUME

David Hume nasce a Edimburgo il 1 maggio 1711 e muore il 25 agosto 1776, è stato un filosofo scozzese, considerato il terzo e forse il più radicato dei British Empiricists, dopo John Loc ke e l'anglo-irlandese Berkeley. Hume, muovendo dalla prospettiva empiristica, afferma che tutta la nostra conoscenza si basa su impressioni (percezioni vive e forti) e idee (immagini illanguidite delle impressioni), che il nostro intelletto unisce in configurazioni più ampie e complesse in virtù della memoria e dell'immaginazione. Quest'ultima non è totalmente libera, in quanto procede secondo il principio di associazione che a sua volta, agisce sulla base di tre criteri: somiglianza contiguità e casualità. La nostra mente è portata da questa "dolce forza" ad associare le idee che si presentano simili (ritratto e originale), contigue (una casa e quello stesso quartiere), o legate da un nesso causa-effetto (albero bruciato e fuoco). Le idee che ne derivano sono idee compless

GEORGE BERKELEY

George Berkeley, nasce a Kilkenny il 12 marzo 1685 e muore a Oxford il 14 gennaio 1753, è stato un filosofo e vescovo anglicano irlandese. Si laureò a Dublino nel 1707 e ben presto formulò il principio sulla metafisica, l'immaterialismo. Nel 1709 pubblicò il Saggio di una nuova teoria della visione e l'anno dopo il Trattato sui principi della conoscenza umana. Nel 1713 scrisse anche i Dialoghi tra Hylas e Philinous. Dopo alcuni anni trascorsi in studi e viaggi concepì il propositi di evangelizzare e civilizzare i selvaggi d'America. Così nel 1728 partì per fondare un collegio nelle isole Bermude. Poi si fermò a Rhode Island attendendo inutilmente i sussidi promessigli fino al 1731. In questo periodo compose l'Alcifrone, un dialogo polemico contro i liberi pensatori dell'epoca. In seguito ritornò a Londra per proseguire i suoi studi, prima di essere nominato vescovo di Cloyne in Irlanda, dove si stabilì. Nel 1744, credendo di aver trovato un medicamento miracoloso al

JOHN LOCKE

BIOGRAFIA  John Locke, nasce a Wrington il 29 agosto del 1632 e nuore a High Laver il 28 ottobre del 1074. Filosofo e medico britannico è considerato il padre del liberalismo classico, dell'empirismo moderno e uno dei più influenti anticipatori dell'illuminismo e del criticismo. LOCKE E L'INDAGINE CRITICA DELLE FACOLTÁ CONOSCITIVE L'interrogativo principale della riflessione di Locke si concentra sui limiti dei poteri dell'intelletto umano. Gli esiti della ricerca del filosofo, lo portano alla constatazione che essendo l'intelligenza umana limitata dell'esperienza , all'essere umano non è consentito fare arbitrarie costruzioni concettuali che la oltrepassino . Il percorso compiuto da Locke per giungere a tale conclusione parte dalla critica delle idee innate ammesse dai filosofi razionalisti (Cartesio). Locke afferma che nella mente degli uomini non ci sono idee innate, ossia nozioni comuni a tutti gli uomini, impresse da Dio al momento della cr

THOMAS HOBBES

Thomas Hobbes è una delle personalità più singolari del pensiero moderno e una figura ancora oggi significativa per la radicalità delle posizioni teoriche. Vissuto in uno dei periodi più sanguinosi e instabili della storia inglese, nasce a Westport nel 1558 è stato filosofo e matematico britannico e sostenitore del giunsnaturalismo. La sua opera più importante è il "Leviatano", il libro tratta il problema della legittimità e della forma dello Stato, all'interno del libro spiega il motivo per il quale secondo lui il potere temporale e religioso non dovrebbero essere separati. Inoltre si interessò anche di storia geometria etica e economia. La descrizione che Hobbes da alla natura umana, è abbastanza pessimistica in quanto la definisce egoista e competitiva, molto celebri sono le frasi con le quali descrive l'umanità e sono Bellum omnium contra omnes - la guerra di tutti contro tutti Homo homini lupus - ogni uomo è lupo per l'altro uomo HOBBES E LA TEORIA M

CARTESIO - DOMANDE SUL SUO PENSIERO

Dal dubbio metodico all'intuizione del cogito . Esiste una certezza indubitabile su cui fondare la conoscenza? Questa domanda, a cui Cartesio risponde affermativamente, è alla base di tutta la sua ricerca, che ha come obbiettivo proprio la riedificazione dal sapere a partire da un fondamento solido e sicuro. A questo scopo, fin dalle prime opere, il filosofo si interroga sul procedimento della conoscenza, rilevando che molto spesso gli uomini incorro in errori e fraintendimenti per la mancanza di un metodo rigoroso  ed efficace che gli guidi nella ricerca della verità. Per questo motivo elabora alcune regole che devono orientare l'indagine scientifica: la prima regola è la regola dell'evidenza, che prescrive di accogliere come vero soltanto ciò che è evidentemente tale; la seconda regola è quella della analisi , che prescrive di dividere ogni problema nelle sue parti elementari; la terza regola è la r egola della sintesi , che prescrive di procedere nella conoscenza con

IL PENSIERO

Se prendiamo un vocabolario, la definizione di pensiero che troviamo è: attività della mente. E la definizione di mente, sempre nel vocabolario, è: luogo della coscienza dell’individuo . Nella realtà fisica il pensiero viene invece descritto come connessioni tra cellule nervose, le sinapsi. Ma nessuno sa come queste connessioni si trasformano in pensiero. In definitiva il pensiero è ritenuto e trattato come un qualcosa di astratto. Così lo tratta la psicologia e la filosofia. Ma esiste una correlazione fisica, anche se si tratta di fisica subatomica, che ci permette di inquadrare chiaramente il pensiero, i suoi meccanismi ed i suoi stati. Queste spiegazioni di cui ora parleremo vengono dalle esperienze yogiche e meditative anche se cercheremo di parlarne con un linguaggio moderno. Il pensiero è energia. Non può essere altro. Ed è chiaro che si tratta di energia quantica od ancora più sottile e che le onde cerebrali sono solo la parte di emissioni che sono a